Igiene Visiva

Le norme di igiene visiva comprendono tutti quei comportamenti che consentono e stimolano un equilibrato utilizzo del sistema visivo durante l’applicazione dello stesso a distanze ravvicinate; ad esempio: per i bambini quando si fanno i compiti o per gli adulti quando si utilizza il computer. Per i bambini la ragione di un giusto utilizzo del sistema visivo è legata alla necessità di creare un percorso di sviluppo più funzionale e corretto possibile. Per quanto riguarda gli adulti un utilizzo equilibrato del sistema visivo consente una maggiore capacità lavorativa e di concentrazione.

LA POSTURA
Lo scopo principale di una buona postura è di assicurare un funzionamento ottimale della percezione visiva di entrambi gli occhi. Durante il lavoro a distanze ravvicinate è bene adottare una posizione equilibrata del corpo, che prevede l’appoggio dei due piedi completamente a terra e la testa dritta. Per un corretto utilizzo del sistema visivo, inoltre, sono da evitare le posizioni distese, come ad esempio studiare sul letto; l’appoggio della testa sul braccio (vedi Figura 1), scrivanie troppo alte per il bambino, come anche sedie troppo basse rispetto alla scrivania. Durante la lettura/scrittura la distanza che deve intercorrere tra gli occhi e il testo è quella che corrisponde alla distanza che c’è tra la prima nocca del dito medio ed il gomito del bambino (distanza di Harmon, circa 35-40 cm, vedi Figura 2, la bambina). Questa distanza permette un lavoro equilibrato e sincrono dei due occhi e può prevenire arrossamenti oculari, appannamenti visivi, mal di testa e miopia.

IL PIANO DI LAVORO
Il piano di lavoro ottimale è un leggio di legno che presenta un’inclinazione di circa 20°-30°, che permette di mantenere un equilibrio visuo-posturale corretto durante le attività a distanze ravvicinate. Lo scopo del piano inclinato (leggio) è quello di eliminare l’angolo di 90° che si andrebbe a creare tra il tavolo ed il corpo del bambino causando un affaticamento del collo e della schiena. Questo, a lungo andare, porterebbe il bambino ad un atteggiamento postulare non corretto come ad esempio poggiarsi su un braccio o avvicinarsi al testo inarcando la schiena (vedi Figura 1), per cercare di eliminare il fastidio muscolare che sente al livello del collo e della schiena stessa. Con l’utilizzo del piano inclinato il bambino riesce ad assumere una corretta posizione molto naturalmente e a svolgere le sue attività per periodi anche più lunghi (vedi Figura 2). L’utilizzo del leggio non è esclusivo della lettura, esso deve essere utilizzato anche per scrivere. Il piano di lavoro non deve creare contrasti con il materiale che l’occhio deve analizzare. Questo deriva dalla necessità che il sistema visivo ha di avere una percezione non disturbante della periferia (la cosiddetta coda dell’occhio).

IL TEMPO DI LAVORO
Il tempo di applicazione a distanze ravvicinate deve essere gestito in modo tale da non affaticare troppo il sistema visivo. Durante il lavoro, ad intervalli regolari si deve alzare lo sguardo ed osservare un punto lontano per rilassare il sistema visivo. Per punto lontano si intende dai 5 metri in poi (ad esempio fuori dalla finestra) ed è bene osservare un oggetto anziché un punto nel vuoto in quanto quest’ultimo stimola l’accomodazione psicologica (il sistema visivo accomoda come se stesse guardando ad una distanza di un metro). Tutto ciò viene agevolato se la scrivania dove il bambino svolge le sue attività da vicino è posizionata di fronte ad una finestra. Quando tutto questo non è possibile si può utilizzare uno specchio che, appeso alla parete, crea una sorta di allargamento virtuale dello spazio riflettendo ciò che ha di fronte.

L'IMPUGNATURA DELLA PENNA
L’impugnatura della penna può influenzare la performance visiva, creare problemi muscolari e anche articolari. La giusta prensione si ottiene usando il pollice, l’indice e il medio; quest’ultimo ha la funzione di appoggio della penna (vedi Figura 3). La distanza che le dita devono avere dalla punta è di 2 cm, permettendo una buona visione di ciò che si sta scrivendo. Questa impugnatura consente una prensione della penna corretta, in quanto crea equilibrio lasciando rilassato l’intero braccio.

In alcuni studi, partendo da un’analisi dei movimenti della mano durante la scrittura, si è evidenziato come impugnature considerate accettabili ed innocue (vedi Figura 4), possano contribuire allo sviluppo di problemi visivi, soprattutto per la copertura parziale o totale di ciò che si scrive. La prima immagine mostra l’impugnatura con il pollice in avanti. Questa obbliga il bambino ad inclinare la testa verso sinistra, in quanto tende a coprire ciò che si sta scrivendo. La seconda immagine mostra l’impugnatura con il pollice interno (frequente nei mancini), unita alla flessione del polso. Questo può causare eccessiva tensione ai tendini. La terza immagine mostra un’impugnatura troppo in punta e la presenza dell’archetto del dito indice porta ad una tensione che a sa volta può causare problemi tendinei.

L’ILLUMINAZIONE DELLA STANZA
L’illuminazione della stanza e del piano di lavoro è importantissima. Il piano di lavoro dovrebbe avere un’illuminazione omogenea e tre volte maggiore rispetto all’illuminazione dell’intera stanza. Anche l’illuminazione della stanza deve essere omogenea ed è assolutamente dannoso avere la stanza buia e illuminato solo il piano di lavoro, è errato pensare che in questo modo si abbia più luce in quanto più concentrata. Sono da evitare inoltre anche le ombre che si possono creare sul piano stesso. Questo è importante in quanto il sistema visivo per compiere le azioni di lettura, scrittura e analisi dello spazio circostante, necessita una percezione non disturbante della periferia.